Facciamo chiarezza su un importante argomento arcieristico: LA MIRA.
Teoria Universale della
Mira: due regole e cinque fasi.
Secondo la Teoria Universale la mira è identica in tutti i
tipi di arco, siano essi arco storico, longbow, ricurvo, compound; allo stesso
tempo è identica in tutti gli stili di tiro siano essi istintivi, fluidi,
dinamici, collimati.
PRIMA REGOLA. La prima regola è che la mira deve
essere eseguita con la mente più che con gli occhi. Una volta aperto l’arco,
qualunque esso sia, gli occhi devono solo osservare il punto da colpire, è la
mente che in modo subconscio farà spostare l’arco in modo opportuno per colpire
il centro del bersaglio. Ad esempio nel caso del compound è del tutto normale
che il pin di riferimento, si muova all’interno della zona gialla, non ci si
deve sforzare di spostare consciamente il pin nel centro. Dobbiamo mirare con
la mente senza comandare consciamente il movimento dell’arco per arrivare alla
mira. Questo permetterà, tra l’altro, di evitare l’anticipazione del tiro e
tutti gli errori provocati da un azione non coordinata.
SECONDA REGOLA. La seconda regola dice che la mira
non deve essere considerata il fine del tiro ma solo una tappa di tutta la
sequenza di tiro. Il vero fine del tiro è il feedback che ci darà l’impatto
della freccia e la conseguente rilevazione del risultato.
Tutto il percorso che porterà alla mira è diviso in cinque
fasi che deve essere compreso in un unico spazio esecutivo che rispetterà
ripetibilità e ritmo. Le cinque fasi non saranno solo divise da tempi esecutivi
e passaggi tecnici ma saranno separate da differenti stati emotivi e
psicologici.
Fasi 1 – 2 – 3: ATTENZIONE (fasi consce)
FASE 1 = GUARDARE. Mentre alziamo l’arco iniziamo ad indirizzare l’attenzione
visiva.
FASE 2 = VEDERE. Percepiamo attraverso gli occhi la realtà concreta in quel
preciso istante. Questa fase deve essere immediata e non può essere prolungata.
FASE 3 = OSSERVARE. Interiorizzare tutto l’insieme. Questa fase dovrà
cedere la mira alla fase successiva.
Queste tre fasi devono essere eseguite in totale gestione
conscia.
Fasi 4 – 5: CONCENTRAZIONE (fasi inconsce)
FASE 4 = ELABORARE. Sottoporre ad esame (lavoro che fa il nostro
cervello e non i nostri occhi). Questa è una fase molto delicata ed è la fase
che attiva il subconscio e che chiude con l’attenzione per passare ad uno stato
di concentrazione assoluta.
FASE 5 = MIRARE. Siamo concentrati solo sul punto da colpire, compito che
lasciamo fare esclusivamente alla parte subconscia del cervello, il particolare
deve prevalere il più possibile a fuoco, pur nel contesto dell’intera visione
anche se sfocata.
La fine del tiro sarà il feedback di ritorno che non è il
solo vedere l’impatto della freccia, ma è la lettura a posteriori di tutto
quello che è successo e che il nostro cervello ha elaborato in fase di ritorno,
senza escludere le immagini. Questa fase non è da confondere con il follow
trough avvenuto poco prima.
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